autonomia differenziata

Perché sostengo l’autonomia differenziata

Categories: Punti di vistaPublished On: Gennaio 29, 2024

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È necessaria un’opera di verità, scevra da pregiudizi ideologici e da tifoserie territoriali, per comprendere a pieno le novità che si vogliono introdurre con la Riforma dell’Autonomia differenziata. È un disegno istituzionale partecipato che come parlamentare della Lega per Salvini voterò con convinzione a Montecitorio nell’interesse dei miei elettori, della mia Calabria e del Mezzogiorno.
È inutile che si preparino liste di proscrizione mediatiche, come si è fatto in questi giorni nei confronti dei colleghi senatori che hanno dato il loro consenso al progetto di riforma Calderoli. Gli anatemi di pastori di anime in tal senso dimostrano solo populismo a buon mercato. Meraviglia non si siano valutate le ragioni profonde della Riforma.
Amo profondamente la Calabria e ho scelto la politica con la Lega per Salvini non per interesse personale (per mia fortuna non ne ho bisogno) ma per rispondere a un bisogno di riscatto della mia gente da troppo tempo in attesa di ribellarsi democraticamente a una politica centralista distante dai bisogni e dalle rivendicazione delle nostre comunità.
Sono cresciuta con addosso la Questione meridionale, il più grande divario nel mondo. Tranne il riformismo forte di una breve stagione del centrosinistra nessuno è mai riuscito a ripianare questo vulnus. Faccio notare che la Sinistra ha deciso una riforma del titolo V della Costituzione per motivi tattici abbandonando poi il processo. Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, di recente aveva proposto il processo riformatore in linea con Lombardia e Veneto, e anche il governatore De Luca aveva dialogato con Calderoli mostrando adesione salvo ora trasformarsi in novello Masaniello per mantenere il suo spazio politico da satrapo delle Due Sicilie. Invito anche i 5 stelle ad andarsi a rileggere il loro programma elettorale che annunciava Autonomia alle regioni. Promesse scritte sull’acqua da un Movimento che non ha avuto mai successo nei consigli delle autonomie locali. Se un giurista come Sabino Cassese ritiene che l’Autonomia differenziata è un’opportunità per il Mezzogiorno, qualcuno che urla alla luna dovrebbe meglio riflettere sulle sue elucubrazioni. Per attuare la Riforma c’è bisogno di definire al meglio i LEP (Livelli essenziali di prestazioni). Qui si gioca la vera attuazione dell’Autonomia per tutti gli italiani. È un terreno poco conosciuto e inesplorato. I Lep sono un adempimento costituzionale. Evitiamo guerre civili. Il progetto Calderoli unisce due riforme decise dal centrosinistra mentre dovremmo ricordare che la richiesta di Autonomia è stata chiesta da ben 14 regioni italiane. Quando si consegna più autonomia alle popolazioni aumenta la coesione nazionale. Fu così per la concessione dello Statuto speciale alla Sicilia che fermò il movimento separatista, e uguale processo si determinò per la drammatica questione altoatesina.
Altro elemento che si dimentica è che il presidente Mattarella ha firmato il Decreto dell’Autonomia. Non poteva essere diversamente considerato che all’articolo 5 della Costituzione si riconosce l’autonomia territoriale come principio fondamentale della Repubblica e si promuove il decentramento amministrativo quale base di un’ottimale distribuzione delle funzioni, a garanzia di libertà, democrazia, efficacia dell’azione di governo ed efficienza nell’utilizzo delle risorse,tra l’altro quest’ultimo è uno degli obiettivi del Pnrr.
Per tutti questi motivi voterò a favore dell’Autonomia. Una risposta pragmatica ed efficiente ai disastrosi divari che il centralismo ha provocato a danno del Mezzogiorno. Chi sostiene il contrario mente sapendo di mentire nel nome dell’opportunismo.
Prendiamo in mano il nostro destino. Autonomi da calabresi e meridionali insieme a tutti gli italiani. Non più sottomessi alle decisioni dei poteri forti e delle partitocrazie che ci hanno ridotto il potere d’acquisto e il nostro protagonismo. Abbiamo iniziato con il ministro Salvini un programma di infrastrutture che modificherà la nostra mobilità collettiva. Più moderna e finalmente al passo con il mondo. Una piena Autonomia ci permetterà di meglio strutturarla. Non saremo più luogo di partenza ma finalmente costruiamo opportunità di restanza. Perché più giovani resteranno al Meridione più conteremo nella costruzione di futuro. Chi ci ha preceduto ha creato il deserto. Non credo sia il caso di continuare a piangerci addosso allagando di lacrime i nostri paesi abbandonati. Cambiare si può. Lo spiegheremo ai nostri cittadini con dovizia di particolari confrontandoci con tutti.
Con l’Autonomia differenziata un’altra Calabria nel Mezzogiorno libero dall’assistenzialismo unificato da Roma è ancora possibile. Non sprechiamo questa opportunità.

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